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Bellezza naturale - Un ordine comune di memoria

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Bellezza | Divino | Natura | Spirito

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Indice
Bellezza naturale
L'arte che inizia dall'infinito
Un ordine comune di memoria
Nella nostra epoca non concepiamo la bellezza
La luce del corpo è l'occhio
La trasformazione di coscienza
La transizione dalla divinità all'arte
L'immaginazione è la reale essenza della vita umana
Il primo principio di questa epoca è la realtà materiale
Il colore di cui faccio esperienza è a Quarr
Tutte le pagine

Una cultura sana ha un carattere integro, un ordine comune di memoria
coomaraswamy_idk160_nwUna cultura sana ha un carattere integro, un ordine comune di memoria, saggezza, valori e reverenza. E ci permette, o ci incoraggia, ad incarnare aspetti della vita che altrimenti non potremmo conoscere. Essa rivela le necessità ed i limiti umani. Chiarisce i nostri legami con la Terra e con ogni altro essere.
Questo, in tutte quelle culture antecedenti alla similitudine con le macchine e prima che  fosse permesso  usurpare e togliere dalla considerazione, non semplicemente alcuni valori, ma la vera essenza delle virtù, è ciò che erano i nostri laboriosi antenati, quasi tutti loro, come avrebbe detto Coomaraswamy,  non lavoranti ma artisti, uno speciale tipo di artista.

Non vi era, a quei tempi, alcuna parole per "arte" almeno nel senso che intendiamo adesso, arte era tutto quello che veniva fatto bene ed in verità. Ma per coloro in cui  l'estetica e la pratica di vita non sono state divise dall'opera di quegli uomini e donne, vi era anche, come la sua bellezza ancora testimonia, una attitudine responsabile e qualitativa; la comprensione pratica del valore, la proclamazione, il riconoscimento e la sottoscrizione di responsabilità ad un mistero che ascoltato a Lascaux può essere udito ancora oggi.

Di fatto tutte le tradizionali culture preindustriali avevano (o hanno) una complessa dottrina metafisica che presiedeva alle loro varie arti ed attività, includendo la più basilare di tutti, l'agricoltura - il vero agricoltore dipende molto dal carattere, dalla devozione, dall'immaginazione e da un senso di organizzazione esattamente come il dipinto di un quadro.
navajos_nwOgnuno era visto non solamente come un centro di produzione per le necessità materiali ma come il paradigma di un'arte cosmogonica, un sentiero meditativo, un supporto alla contemplazione. In alcune società l'attitudine a cuocere il pane o rifinire le assi di una sedia era una vocazione nel vero senso della parola: una parte inseparabile all'uomo  che agisce, una parte inseparabile di una vita in cui espressione e bellezza erano caratteri integrati della vita come un tutto. Noi troviamo ciò riconfermato in molti oggetti, storie folk e miti: come nei canti dei Navajos:

Io cammino nella bellezza
Verso la bellezza davanti a me io procedo
Alla bellezza sopra me io ascendo
Così si arriva (di nuovo) alla bellezza
Tutto finisce in bellezza.

 



Ultimo aggiornamento Sabato 12 Febbraio 2011 12:30  

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