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Seconda Lezione: Sinestesia - Che cosa significa sinestesia?

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essenza | lezione | profumo

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Indice
Seconda Lezione: Sinestesia
La psicologia del profumo
Che cosa significa sinestesia?
La forza dei ricordi sinestetici.
Odori e colori
TEST DI SINESTESIA
Tutte le pagine


Che cosa significa sinestesia?

La parola sinestesia, che significa sensazione collegata, mostra una analogia con anestesia, che significa assenza di sensazioni. Essa denota la rara capacità di udire colori, gustare forme, o altre mescolanze di esperienze sensoriali assurde, la cui consistenza sembra difficile da immaginare per la maggior parte di noi. Un sinesteta potrebbe descrivere il colore, la forma e il sapore di una voce o di una musica, il cui ritmo gli sembra “pezzi di vetro”, o uno scintillio di triangoli colorati frastagliati che si muovono nel campo visivo.

Oppure, vedendo il colore rosso, potrebbe scoprire il profumo del colore rosso. L'esperienza è spesso proiettata fuori dall'individuo, piuttosto che apparire come una sua immagine mentale. I soggetti sinestetici sono normali nel senso convenzionale: appaiono vivaci e provengono da tutti i gruppi sociali. Dal punto di vista clinico, i sinesteti sembrano mentalmente equilibrati. Il fenomeno colpisce prevalentemente le donne: negli USA si è trovato un rapporto da 3/1, mentre nel Regno Unito è stato rilevato un rapporto da 8/1. L’incidenza della sinestesia è di circa 1 individuo su 2.000 anche se alcuni esperti ritengono che una persona su 300 presenti una variante meno eclatante.

Il tipo di sinestesia più comune è la sinestesia associata ai grafemi. Un sinesteta associa ad un certo grafema (es. la lettera “A” o il numero “7″) un certo colore. Ad esempio la “A” potrebbe essere associata al rosso: alcune persone vedono effettivamente le lettere colorate, altri creano un’associazione nella loro mente, ma riescono comunque a definire il “vero” colore della lettera. Altri tipi di sinestesia più rari coinvolgono, ad esempio, il gusto: in questo caso la persona percepisce una certa sensazione gustativa quando pronuncia una determinata parola.

Un’altra forma intrigante di sinestesia è quella lessico-gustativa per cui alcuni soggetti associano un gusto alle parole e sentono, per esempio, sulla lingua il gusto del cioccolato per la parola “lampada” o  il sapore di mela per la parola “sedia”.
Julia Simmer dell’Università di Edimburgo e i suoi colleghi hanno mostrato qualche anno fa ad alcuni soggetti con sinestesia lessico-gustativa 96 immagini di oggetti poco noti, come un gazebo, una geisha, un metronomo.
Questo ha eccitato, come atteso, una sensazione gustativa sulla lingua anche se le persone,  riconosciuti gli oggetti, non riuscivano a ricordare come si chiamavano, né con quale lettera cominciava il nome o quante sillabe conteneva la parola. Una donna, per esempio, incapace di ricordare la parola “grammofono”, dichiarò di sentire gusto di cioccolato, esattamente il gusto che per lei era associato a quella parola.
Secondo Simmer, questo dimostra che è il significato della parola — e non il suono della stessa — a evocare la sensazione di gusto in queste persone.

Un sinesteta sa sempre di esserlo? Non importa quali sensi siano coinvolti in una sinestesia, è sorprendente come tutte le storie dei sinesteti siano tra loro simili. Uno dopo l'altro essi dichiarano che le loro associazioni intersensoriali rimangono stabili durante la loro vita, cioè, se la parola martello è rossa a puntini bianchi, è sempre percepita così. Sono sorpresi di scoprire che gli altri non percepiscono parole, numeri, suoni e sapori come li percepiscono loro. Riferiscono di avere sempre avuto percezioni simili da quando possono ricordarsene e che, nei loro primi anni, qualsiasi descrizione ne facessero, era ritenuta ridicola e non credibile. Pur mantenendo nascosta la loro esperienza, essa rimaneva vivida e irreprimibile, priva di qualsiasi controllo volontario.

Daphne Maurer, psicologo all’università di McMaster, ha ipotizzato che tutti gli esseri umani in realtà nascano con i collegamenti neurali che permettono la sinestesia, ma che la maggior parte di noi perda questi collegamenti nel corso dello sviluppo.

Un famoso test per individuare sinesteti grafema->colore è l’utilizzo dell’effetto Stroop. Un esempio di questo effetto è il seguente:

dite ad alta voce, ed il più velocemente possibile i colori di queste parole

Rosso Blu Verde Giallo Nero Blu

ora fate lo stesso con queste

Blu Giallo Blu Verde Rosso Rosso Blu

L’effetto Stroop è l’effetto per cui è più difficile dire i colori della seconda serie di parole rispetto alla prima, in quanto nel nostro cervello c’è un’interferenza fra il significato della parola e la percezione della parola stessa. Se ad un sinesteta che vede il numero 6 in rosso viene fatto lo stesso test chiedendogli di dire il colore di questi due numeri:

6 6

la performance nel nominare il colore del secondo sarà più bassa che per il primo.

 



Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Novembre 2010 17:29  

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