Non dimenticare Fukushima

Martedì 14 Agosto 2012 11:26 Ultime
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antiossidanti | radioattività | radioprotezione

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E’ passato quasi un anno e mezzo dalla catastrofe naturale che ha colpito il Giappone e la successiva emergenza nucleare a Fukushima

Tonni radioattivi da Fukushima alla California

Fonte: http://www.lescienze.it

A oltre un anno dalla tragedia alla centrale nucleare di Fukushima, le conseguenze si fanno ancora sentire e non solo in Giappone. Dei tonni provenienti dalle coste giapponesi, e contaminati dalle radiazioni, infatti, sono giunti fino alle coste americane della California. Insomma, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia assicurato all’opinione pubblica che l’incidente nucleare del marzo 2011 non ha causato gravi conseguenze e che non ci sarebbero seri rischi per la salute, gli elementi radioattivi sono giunti fino in California. I ricercatori delle Università statunitensi di Stanford e StonyBrook, però, hanno subito tranquillizzato la popolazione spiegando come i tonni siano sì contaminati dal cesio radioattivo (Cesio 134 e 137), ma in misura davverominima, tale da non mettere in pericolo la salute delle persone. Anzi, questi tonni sarebbero, a detta degli scienziati, quasi dei ‘portatori sani‘ di radioattività, tanto che viene addirittura ipotizzato di utilizzare proprio il cesio radioattivo, facilmente rintracciabile all’interno del corpo dei pesci, per seguire più facilmente gli spostamenti migratori delle specie marine. Insomma, visti i precedenti, ci sarà da credersi? Quando si tratta della salute, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.

Tonno radioattivo migra verso il mediterraneo

Fonte: http://www.cadoinpiedi.it

 I pesci contaminati dalle radiazioni del disastro di Fukushima, in Giappone

Tonni radioattivi contaminati dalle radiazioni del disastro di Fukushima, in Giappone, stanno arrivando anche nel Mediterraneo. A lanciare l'allarme, l'eurodeputato del Pd Guido Milana, vicepresidente della commissione Pesca del Parlamento europeo, che ha presentato una interrogazione alla Commissione Ue, ''per comprendere - ha detto Milana - quali livelli concreti di protezione si possono mettere in atto a tutela dei consumatori''. 

''Come da noi preannunciato subito dopo il disastro di Fukushima - ha sottolineato Milana -, arriva la conferma che tonni portatori di radioattività stanno scorazzando negli oceani e verosimilmente arriveranno anche nel Mediterraneo, luogo prediletto per la riproduzione''. Milana ha fatto riferimento a ''dati provenienti da una ricerca sui tonni come vettori di diffusione di radionuclidi tra le sponde dell'Oceano Pacifico, effettuata da ricercatori della Hopkins Marine Station della Stanford University e della School of Marine and Atmospheric Sciences della Stony Brook University, pubblicato sulla rivista Proceeding of the National Academy of Sciences (Pnas)"

Catastrofe nucleare di Fukushima: allarmanti le prime misurazioni indipendenti della radioattività

Fonte: http://www.greenreport.it
LIVORNO. Réseau “Sortir du nucléaire”, la rete delle associazioni antinucleari francesi, dà notizia che 6 giornalisti indipendenti della Japan visual journalist association (Jvja), tra i quali Ryuichi Hirowaka, il direttore di “Days Japan”, il 13 marzo alle 10,20 sono riusciti ad arrivare al municipio di Futaba (nelle foto), a 2 km dalla centrale di Fukushima Daiichi, per misurare la radioattività con tre contatori Geiger. Si tratta probabilmente della prima misurazione indipendente rispetto a quelle del governo e della Tepco, l’azienda che gestisce le centrali, delle quali in Giappone nessuno sembra fidarsi davvero.
Sortir du nucléaire” si complimenta con i giornalisti giapponesi «Per il loro coraggio ed i rischi che hanno preso per fare il loro mestiere» e poi passa a dar conto di quello che hanno riscontrato: «Al Comune di Futaba, situato a 2 km dalla centrale di Fukushima Daiichi, la radioattività supera la capacità di misurazione di alcuni dei contatori Geiger (Beiger Cpuntr DZX2, Victoreen 209-SI e MyRate Prd-10) impiegati dai giornalisti giapponesi. Con l’aiuto di un contatore Victoreen 209-SI, la dose rate è stata misurata a 10 milli-Röntgen/ora (cioè 0,1 mSv/h, il che significa che un cittadino giapponese riceve la dose annua tollerata in Francia nello spazio di 10 ore)».
Le misure rivelate con altre due apparecchiature variano da 20 a 1.000 micro-sievert all’ora (da 0,02 a 1 mSv/h). Un mSv rappresenta il livello del limite annuo autorizzato in Francia per l’esposizione della popolazione all’irradiamento radioattivo artificiale. In una sola ora un giapponese riceve la dose massima annuale.
Ryuichi Hirokawa, il giornalista che ha effettuato la misurazione, ha dichiarato: «Quando ho fatto un reportage a fine febbraio 2011 a Cernobyl, il tasso di radioattività era di 4 milli-Röntgen/ora (0,04 mSv/h) a 200 metri dal reattore incidentato. Nella città di Pripyat, a 4 km dal reattore di Cernobyl, il livello era di 0,4 milli-Röntgen/h».
Secondo “Sortir du nucléaire”, le informazioni dei reporter di Jvja «Accreditano un livello di radioattività drammaticamente elevato in un perimetro esteso intorno alla centrale, le cui conseguenze sanitarie non potranno essere che molto gravi. Ricordiamo che la radioattività raggiungeva questa mattina (ieri per ci legge, ndr) un livello 400 volte superiore al normale nella prefettura di Miyagi, distante 80 km dalla centrale di Fukushima Daiishi».
Le autorità giapponesi assicurano fin dal primo momento di star per mettere sotto controllo la situazione, ma intanto esplosioni e blocchi delle attrezzature si sono susseguiti in 3 centrali. Réseau “Sortir du nucléaire” non ha dubbi: «Il governo giapponese cerca di minimizzare per quanto possibile la gravità della catastrofe nucleare in corso e il rilascio di radioattività nell’ambiente». Ma ce n’è anche per il governo francese, che pure ha detto ai suoi concittadini di abbandonare Tokyo perché il rischio nucleare è concreto: «Con la riunione ministeriale di sabato 12 marzo e il tentativo di disinformazione del ministro dell’industria Éric Besson, la macchina per soffocare

l’informazione si è già messa in marcia, anche in Francia. La catastrofe nucleare giapponese dimostra, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la gravità del pericolo che il nucleare fa correre alle popolazioni. E’ intollerabile che la gente, in Giappone come in Francia, sia ostaggio del rischio nucleare permanente La sola posizione politica responsabile è quella di avviare un piano di uscita dal nucleare».

Alta radioattività in mare

Fonte: http://www.improntaunika.it

CAMPIONATURA – La campionatura di acqua e organismi marini è stata effettuata a partire da 600 chilometri al largo della centrale avvicinandosi fino a 30 km da Fukushima – al limite dell’area di esclusione imposta dal governo di Tokyo – da un gruppo di 17 ricercatori di otto istituti internazionali. I dati raccolti evidenziano una concentrazione elevata di elementi radioattivi, che variano ampiamente da punto a punto a causa delle correnti. La corrente calda di Kuroshio, corrispondente a quella del Golfo in Atlantico, ha impedito l’espansione degli elementi radioattivi verso sud.

LIVELLI – Anche se i livelli riscontrati sono di molto inferiori a quelli limite, i ricercatori pongono alla comunità scientifica – e non solo – una domanda: l’accumulo di materiale radioattivo nei sedimenti sul fondo marino, a lungo termine quale pericolo può porre all’ecosistema marino? I principali radionuclidi campionati nel Pacifico sono stati due isotopi di cesio (134 e 137) che non hanno origine naturale nei mari. E in ogni caso l’incidente di Fukushima ha causato il più grande rilascio accidentale di radioattività della storia nell’oceano. Il tasso più alto di contaminazione – mille volte superiore alla media, ma pari a solo il 15% della dose annuale dovuta alla radioattività naturale – non è stato riscontrato a Fukushima, ma più a sud presso Ibaraki, a causa di un vortice che si è staccato dalla corrente di Kuroshio.

NUOVO RILASCIO DI ACQUA CONTAMINATA – Intanto la Tepco, la società che gestisce le centrali di Fukushima, giovedì 5 aprile ha reso noto che si è verificata la rottura di una conduttura che collega un impianto di desalinizzazione a un serbatoio di stoccaggio. Sono fuoriuscite 12 tonnellate di acqua contaminata con materiale radioattivo e parte è finita nell’oceano. Perdite simili si sono verificate numerose volte lo scorso anno, ma le autorità hanno sempre detto che non comportano rischi per la salute. A dicembre il governo giapponese aveva dichiarato che l’impianto aveva raggiunto la stabilità e che le perdite di liquido radioattivo si erano sensibilmente ridotte. Ma lo scorso mese si è verificata un’altra fuoriuscita di 120 tonnellate d’acqua e 80 litri (lo 0,07%) erano finiti in mare.

Aggiornamento sui livelli di radioattività in Europa: http://www.eurad.uni-koeln.de/index.html

Misure di prevenzione dai danni da radioattivittà:

https://www.erbatisana.it/ultime/inositolo-contro-le-radiazioni

https://www.erbatisana.it/ultime/erbe-e-radioattivita

https://www.erbatisana.it/ultime/miso-contro-la-radioattivita

https://www.erbatisana.it/ultime/bioflavonoidi-contro-le-radiazioni


Ultimo aggiornamento Martedì 14 Agosto 2012 14:04  
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