Robert Brown

Martedì 24 Agosto 2010 21:10
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Robert Brown è considerato come il sovrano o il padre tra i botanici che si sono dedicati all'identificazione delle piante e alla loro classificazione.

Robert Brown, botanico (1773-1858)

Robert Brown è considerato come il sovrano o il padre tra i botanici che si sono dedicati all'identificazione delle piante e alla loro classificazione. Brown è stato il botanico che ha accompagnato la spedizione di Matthew Flinders alla scoperta della New Holland o, come viene abitualmente denominata Terra Australis, l'Australia. Durante questa impresa raccolse un'enorme quantità di campioni vegetali che dopo aver classificato classificato e denominato organizzò in modo scientifico per la pubblicazione, questi saggi botanici fecero di lui uno scienziato ben rispettato e molto ammirato.

Nel XVIII e XIX secolo in Europa c'era un forte desiderio di nuove conoscenze e

scoperte soprattutto nel campo delle scienze, per cui vennero fondate molte società o associazioni scientifiche. Queste istituzioni fornivano denaro e attrezzature per gli avventurieri e gli scienziati disposti a esplorare le terre sconosciute in cerca di nuovi piante, animali e popoli esotici, o sconosciuti agli europei.

La pubblicazione dei resoconti dei viaggi dava grande prestigio e denaro a coloro che avevano contribuito a organizzare le spedizioni. Talvolta lo sponsor era un governo, soprattutto delle spedizioni più importanti.

Sir Joseph Banks, il botanico che ha accompagnato James Cook nel suo viaggio in Australia era a capo di una tale società. Aveva un sacco di influenza sul governo e sull'Ammiragliato. Fu lui che organizzò il viaggio di Flinders verso l'Australia e lui che racomandò la nomina di Brown a supporto della spedizione.

Robert Brown nacque a Montrose, in Scozia il 21 dicembre 1773. Dopo aver frequentato le scuole di Montrose e Aberdeen, dove studiava arte. Prosegui con gli studi di medicina a Edinburgo ma non finì la sua formazione. Era diventato nel frattempo molto interessato alla botanica, accompagnando molti botanici nelle escursioni in tutta la Scozia. Con l'avvento della guerra con la Francia nel 1793 Brown sentì in dovere di entrare nell'esercito, inviato in Irlanda prestò la su opera come chirurgo, non trascurando di raccogliere e studiare la flora irlandese. Fece la conoscenza di importanti botanici visitando quando possibile i più importanti giardini botanici e musei; durante il congedo torna in Gran Bretagna.

Joseph Banks che con la sua banca aveva deciso di finanziare l'impresa per l'eplorazione dell'Australia, aveva sentito parlare delle abilità botaniche di Brown per cui offrì a Brown il posto nella spedizione di Flinders ed egli colse al volo l'occasione.



LA SPEDIZIONE IN AUSTRALIA

Collaborava con Ferdinando Bauer di 41 anni un artista botanico, William Westall, un pittore paesaggista di 20 anni di età e Peter Good giardiniere della spedizione. Brown, aveva 27 anni, la stessa età di Flinders. Per gli standard della spedizione era considerato giovane ed inesperto. Una volta nominato si trasferisce a Londra e trascorre il suo tempo a studiare gli erbari e le collezioni delle piante australiane.

Brown aveva davanti a sé un viaggio che doveva durare diversi mesi seguito da almeno 2-3 anni di esplorazione della terra australiana, New Holland. Aveva di fronte a un grande compito, la raccolta di una grande quantità di specie vegetali e la pubblicazione dei risultati in una rivista scientifica; non sarebbe stato facile.

La spedizione di Flinders salpò per l'Australia nel 1801. Dopo alcune settimane in mare fecero sosta alle isole di Madeira (appena al largo della costa nord occidentale dell'Africa). Qui Brown fece la sua prima esperienza di esplorazione e scoperta. Brown e i suoi colleghi furono colpiti fino quasi ad impazzire da un contagio di pulci e altri insetti fastidiosi era infatti salito durante un'escursione nell'entroterra fino al punto più alto, Pico Ruivo. Dopo aver camminato per gran parte della giornata prima di raggiungere la cima si riposarono in casa di un prete. Il loro letto? Due vecchi materassi infestati di pulci e parassiti, peggiorare le cose erano rimasti senza cibo e bevande!

 Tempi migliori vennero quando la spedizione raggiunse Città del capo, in Sud Africa e Brown e i suoi compagni furono in grado di esplorare e raccogliere campioni molto preziosi.

Quando arrivò la prima nave sulla costa occidentale dell'Australia nel mese di dicembre 1801, Brown e gli altri suoi compagni non persero tempo, sbarcarono a terra e con impazienza si misero a esplorare la costa e l'entroterra alla ricerca di esemplari della flora locale. Ben quaranta due giorni furono dedicati in totale in all'esplorazione in Western Australia. Brown e la sua squadra dopo aver raccolto una enorme varietà di specie vegetali diventano logicamente la principale fonte di informazione della vegetazione della regione per gli esploratori e i botanici che li seguiranno negli anni a venire. Brown però non solo si dedica a raccogliere le piante e a documentare gli habitat botanici, ma si interessa a tutto ciò che lo circonda per cui ha molti incontri con gli indigeni per studiarne gli usi e costumi.

 Le condizioni in cui Brown doveva operare non erano molto agevoli, ma fu ricompensato anche dal poter dare il suo nome ad una località, infatti nel marzo 1802, in occasione di una sua esplorazione del Golfo di Spencer in Sud Australia, Brown dopo un viaggio particolarmente difficile in cui a causa delle avverse condizioni rischiò la vita per essere rimasti senza viveri acqua e rifugio a quindici chilometri dalla cima di quello che fu poi chiamata Monte Brown da Flinders. La squadra dovette rimanere tutta la notte sulla montagna senza acqua e senza alcuna protezione, ma

questo non impedì a Bauer di continuare a realizzare illustrare di piante in collaborazione con William Westall disegnando un paesaggio della vista ad ovest della montagna. Non sempre il compito fu sottoposto a durezze e disagi; In una occasione Flinders, Brown e Westall intrapreso una piacevole e facile esplorazione intorno alla baia di Port Phillip nella regione di Victoria, oltre lo splendido panorama, osservabile dalla collina che domina la baia ora conosciuta come Arthur's Seat, gli avventurieri fevero un picnic a base di enormi ostriche fresche raccolte senza sforzo.

 

Durante un successivo viaggio al seguito di Flinders davvenne il famoso incontro con Nicholas Baudin, la cui spedizione aveva già esplorato gran parte della costa sud e Van Dieman's Land.

Brown c teneva particolarmente a confrontarsi con la spedizione francese per avere accesso all preziose informazioni raccolte dalle loro due due spedizioni rivali. L'impresa di Flinders continuò esplorando Kangaroo Island, il resto della costa del Sud Australia lungo l'intero stato Vittoria fino alla costa del New South Wales risalendo per delle riparazioni e rifornimenti fino a Sydney nel maggio 1802.

Qui Robert Brown, Good e gli altri artisti suoi collaboratori trascorsero il loro tempo a terra dedicandosi a escursioni nei dintorni di Sydney e all'area Parramatta prima di dirigersi a nord, il 24 luglio 1802 la nave di Brown completò il viaggio di circumnavigazione dell'Australia.

 Dopo una sosta a Timor Flinders, preoccupato per lo stato del della nave ammiraglia,fecero ritorno Port Jackson Mentre Flinders diresse in Inghilterra con il Porpoise, per organizzare una sostituzione dell'usurato Investigator; Brown e Bauer condivisero una casa insieme a Sydney lavorando alla rielaborazione del materiale raccolto e progettando ulteriori spedizioni. In special modo nella Van Dieman's Land mentre Bauer si sarebbe diretto a Norfolk Island per cokpletare le kloro ricerche botaniche. Dopo questi ultimi intenzioni furono in grado di lasciare l'Australia con le loro collezioni e ricerche artistiche e scientifiche di valore e consistenza incomparabili. 


IL RITORNO IN INGHILTERRA

 

Il 23 maggio 1805 Brown e Bauer tornano in Inghilterra dove alcune banche, e l'Ammiragliato richiedono di elaborare una rivista di due volumi sulla flora dell'Australia. Brown come scrittore, e Bauer come illustratore. Durante i quattro anni della spedizione di Flinders oltre 4.000 esemplari di piante sono state raccolte. Di queste Brown ne classificò e denominò oltre 2000. Così il compito di produrre un libro sulla flora dell'Australia divenne un'opera monumentale, tale che da essere un compito troppo grande per essere completato. Nel 1810 Brown riuscì a pubblicare le  novae florae hollandiae Prodromus.

Il Prodromus rimane uno dei libri più importanti sulla flora mai pubblicatie e offre un magnifico esempio non solo della flora dell'Australia, ma nell'arte e nelle descrizioni scientifiche di botanica. Oltre ai risultati delle sue ricerche Brown fu un innovatore nell'uso del microscopio e con il quale ha sperimentato nuove tecniche di osservare le piante e le loro varie parti. La sua devozione ha elevato la botanica da quello che era stato precedentemente in realtà solo un hobby per divenire ramo professionale delle scienze. Fu poi nominato il curatore del Collezione Sir Joseph Bank presso la biblioteca a Soho nel 1810 e quando proprietari morirono il possesso passò al Brown; fondò allora quello che oggi è conosciuto come il Dipartimento di Botanica del Natural History Museum di Londra e venne ad essere considerato il più grande botanico del secolo. Morì in1858, scapolo, di anni 84. 


 

IL MOTO BROWNIANO

Nel remoto 1827, il botanico scozzese Robert Brown aveva compiuto alcune straordinarie osservazioni servendosi di un comune microscopio riguardo al comportamento dei granelli di polline immersi in acqua. Scoprì che essi muovevano in modo costante, casuale e turbolento e, soprattutto, senza alcuna relazione con correnti presenti nell'acqua.
Brown ipotizzò che le particelle rappresentavano una nuova specie di stato della materia. Definì questo stato "molecola attiva" e giunse a pensare che le "molecole attive" fossero animate. Per vederci più chiaro, Brown estese i suoi esperimenti gettando in acqua anche sostanze non vegetali: catrame, manganese, nichel, arsenico ecc... Rilevò "molecole attive" in gran quantità. Il nostro bravo scozzese aveva dunque di fronte un quadro del tipo seguente: le particelle di qualsiasi sostanza in sospensione nell'acqua eseguono movimenti costanti, casuali e turbolenti.
Brown non riuscì ad indurre altro. Egli era un botanico e non un fisico, e forse mancava di qual particolare talento per il quale avviene da qualche parte del nostro cervello lo svelarsi di una possibile ipotesi teorica riguardo ai fenomeni osservati. Ma il fenomeno del moto browniano non passò nel dimenticatoio. Fu studiato da molti altri per tutto il corso dell'Ottocento. Finalmente, nel 1863, fu ipotizzato che il moto descritto da Brown fosse dovuto al bombardamento irregolare delle particelle da parte delle molecole d'acqua circostanti. Oggetti di domensione più grande non ne risentirebbero. Noi stessi, immersi nel liquido, non avvertiamo altro che la pressione dell'acqua, certo non avvertiamo alcun bombardamento molecolare. Ma le particelle di materia sì. Per i fisici del tempo, il moto casuale, turbolento e costante era dunque una dimostrazione del fatto che l'acqua e la materia in generale hanno una struttura granulare. Il che non significa ancora atomo, intendiamoci.

 

          


W. Reich ed il moto Browniano

La scoperta dei Bioni

Reich quindi potè affermare scientificamente che i bioni sono stadi preliminari di vita, forme di transizione dallo stato inorganico a quello organico, motile e colturabile. Le critiche che furono rivolte agli esperimenti e alle conclusioni di Reich erano principalmente due.

Per eliminare queste obiezioni alle sue ricerche, Reich effettuerà ulteriori esperimenti con carbone e fuliggine resi incandescenti (per rendere impossibile ogni germinazione spontanea) e spiegherà la differenza tra il moto browniano e il movimento dei suoi preparati ricorrendo anche a preparati di controllo con l'inchiostro di china. Quindi i suoi preparati sono motili perché vivi, e non hanno nulla ha che fare con la germinazione spontanea.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 08 Settembre 2010 18:24  
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