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Jagadish Chandra Bose |
Uno scienziato bengalese |
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UNO SCIENZIATO BENGALESE
Agli inizi di questo secolo, Jagadis Chandra Bose fece delle scoperte sul regno vegetale molto innovative per il suo tempo. Fu forse per questa ragione che la sua grandezza passò quasi inosservata. Attraverso la costruzione del crescografo’ — uno strumento sensibile che misurava microscopicamente la crescita degli organismi viventi — egli confermò la teoria che le piante possiedono un sistema nervoso. Scoprì inoltre che esse esprimono un’ampia gamma di emozioni incluso l’amore, l’odio, l’eccitazione, lo shock, la paura, il dolore ed il piacere. Servendosi di strumenti molto sensibili, scoprì che le piante insettivore possiedono organi digerenti simili a quelli degli animali, e che le foglie rispondono alla luce in maniera simile alla retina degli animali. Riuscì inoltre a misurare nelle piante, che erano rimaste congelate fino alla morte, una risposta di brividi simile agli spasmi della morte che hanno gli animali.
Fu il dottor Bose che per primo misurò il fenomeno che noi chiamiamo del ‘metallo stanco’, provando così che i metalli, in maniera simile alle piante e agli animali, sono inclini all’esaurimento, all’eccessiva stimolazione e alla depressione. In altre parole, sono anch’essi forme coscienti di vita. Un articolo sulle sue scoperte, pubblicato in un giornale inglese, include un esperimento sui vegetali, e conclude:
“In tal modo la scienza può rivelare i sentimenti di un vegetale imperturbabile come la carota”. ‘ Citando le parole di Bose:
“Vi è qualche possibile relazione tra la nostra vita e quella del mondo vegetale? La questione non è speculativa, ma da dimostrare in pratica con un metodo che sia incontestabile... La richiesta finale de- v’essere fatta alla pianta stessa e non bisogna accettare nessuna prova fino a quando non porti la firma della pianta stessa”.
Da: Manuale delle essenze floreali di Lila Devi