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Aumento della radioattività negli alimenti

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Acqua | Alimenti | radioattività

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Aumento della radioattività negli alimenti
COSA FARE?
ALCUNI CONCETTI CHIARI
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Il Criirad mette in allarme alcune fasce di popolazione in Francia, Italia, Germania, Svizzera e Belgio. I rilasci radioattivi da Fukushima sono iniziati in quantità molto rilevanti il 12 marzo, e proseguono continuamente anche se a livelli meno rilevanti anche in aprile.

Lo segnala una ONG francese. E L'Istituto ufficiale francese conferma.

          

LINK: Per seguire giornalmente l'andamento della radioattività

Il  rischio associato alla contaminazione radioattiva da Iodio 131 in Europa "non è più trascurabile". A lanciare  l'allarme è la Ong francese CRIIRAD specializzata nello studio della radioattività, che ha condotto rilievi. L'associazione consiglia alle donne incinte e ai bambini piccoli -  i più a rischio - di "evitare di  consumare latte fresco o verdure a foglia larga".  Sebbene non sia assolutamente necessario assumere iodio, tanto meno chiudersi in casa, aggiunge l'associazione.

CRIIRAD ha trovato iodio 131 nell'acqua piovana nel sud-est della Francia. E  l'Istituto Francese per la Protezione Radiologica e la Sicurezza Nucleare (IRSN),deputato a monitorare i rischi nucleari e radiolgici, lo ha rinvenuto nel latte.

In tempi normali nell'acqua e nel latte di iodio 131 non dovrebbe esserci alcuna traccia

La Ong francese che le sue informazioni non si limitano alla situazione francese, ma sono applicabili ad altri paesi europei,  in quanto il livello di contaminazione è il medesimo in Italia, Svizzera, Belgio Germania. 

ACE_PLUSQuanto agli Usa, nella west coast che ha ricevuto il fallout 6-10 giorni prima della Francia, i livelli di concentrazione dello iodio 131 radioattivo sono 8-10 volte più alti, aggiunge l'istituto.

Lo studio, pubblicato il 7 aprile e ripreso da  Euractiv.com, il sito indipendente di  affari europei e di qui  fin negli Usa (vedi qui 11 apr) , circola su web a ogni livello. Anche se sui media,  dopo i primi giorni, si tende a minimizzare ogni notizia relativa a Fukushima.

In Italia dal 12 marzo l' Ispra , Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale monitora la presenza della radioattività nell'aria e sul suolo con cadenza settimanale. L’Istituto è rassicurante.  Fa sapere che "i valori riscontrati di Iodio 131 e Cesio 137 sono in linea con quelli di altri paesi e non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario"

Ed è vero che le dosi rilevate sono basse, più basse di quelli rilevate nel 1986 in seguito all’incidente di Chernobyl. 

Ma il  CRIIRAD Ã¨ più esplicito. Sottolinea come, in base alla Direttiva Euratom del 1996, l'impatto di una attività nucleare può essere considerato tracurabile se le dosi di radiazioni non eccedono i 10 microsievert (mSv) l'anno.  

Oltre questo valore, bisogna suggerire misure per ridurre l'esposizione.

Ebbene, la Ong osseva che la quantità di Iodio 131 capace di produrre uan dose di 10mSv varia molto secondo l'età. 
I bambini sotto i due anni son i più vulnerabili e l'ingestione di 50 Bequerel (q) è sufficiente a produrre una dose di 10 mSv.
Se gli alimenti (verdure a foglia larga, latte ecc) contengono tra 1 e 10 Bq per kg  Ã¨ verosimile raggiungere quel livelo in due o tre settimane.
I valori registrati in Francia variano molto: si va da 0,08 Bq/kg nell'insalata e negli spinaci a Aix en Provence a 0,17 Bq per litro nel latte a Lourdes, a 2,1 Bq/l nel latte di capra a Classayes. 

Il fattore tempo non va trascurato. I rilevamenti dela Ong sono stati fatti a fine marzo. E il maggior rilascio di materiale radioattivo da Fukushima è avvenuto il  12 marzo. Ma il 5 aprile, 24 giorni dopo l'incidente, il rilascio continua, osserva la Ong.  Il che significa che le masse d'aria contaminate  dureranno ancora.

Insomma l'associazione suggerisce di tenere sotto controllo i bacini d'acqua come dighe, laghetti artificiali, cisterne a cielo aperto dove si raccoglie acqua piovana.

E, per quanto non sia il caso di preoccuparsi di bagnarsi di pioggia,  consiglia ai soggetti a rischio - tra i quali anche le donne che allattano - di evitare di bere  tali acque e di mangiare vegetali.  

Spinaci, insalate, bietole, cavoli  e  altri ortaggi coltivati su superfici di grandi dimensioni sono particolarmente sensibili alla contaminazione da iodio-131, se esposti alla pioggia.

Secondo l’associazione, anche latte e formaggi freschi sarebbero a rischio contaminazione dal momento che molti animali d’allevamento mangiano erba a cielo aperto. Certo, nonostante le assicurazioni della CRIIRAD, difficile non cadere nell’allarmismo.


NB : Lo Iodio Radioattivo -131 è particolarmente tossico se assorbito dalla tiroide, dove si satura e porta ad un aumento del rischio di cancro.

Secondo la  National Academy of Sciences americana, non ci sono dosi sicure di radiazione,  Decenni di rcerca mostrano chiaramente che ogni dose di radiazione aumenta il rischio individuale di sviluppare  tumori. Così il  post del Washington's Blog che riferiva  come in diversi stati Usa, dalla California all'Idaho al Massachussets, le dosi riscontrate nell'acqua piovana siano 181 voltesuperiori ai 3 picocurie prescritti dalle autorità per l'acqua da bere.

Articolo di Maria Grazia Bruzzone
Tratto da La Stampa.it 



Ultimo aggiornamento Domenica 25 Ottobre 2015 14:15  

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