L'Uomo in armonia con l'Universo

Lunedì 02 Agosto 2010 10:59 Ultime
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A fine gennaio un gruppo di archeologi peruviani ha trovato la tomba di un ‘curandero’ vissuto 800 anni fa. Lo sciamanismo è il più antico sistema di cura conosciuto.

Questa pratica religiosa si basa sull’armonia tra uomo, natura ed universo. Nei luoghi più sperduti del Sudamerica è sopravvissuta fino a oggi. di Elisabeth Zoja

Lo sciamanismo in America Latina, l’uomo in armonia con l’universo


Lo sciamanismo è una pratica religiosa sviluppatasi prima di qualsiasi religione organizzata, poi marginalizzata attraverso l’espansione dei monoteismi.

Cosa indicano dei semi afrodisiaci in una tomba? A fine gennaio un gruppo di archeologi peruviani ha trovato circa 500 semi della pianta nectandra (conosciuta per le sue capacità afrodisiache) dentro un vaso di ceramica seppellito sotto terra. Questi semi erano il primo indizio di una tesi poi confermata: la tomba era quella di uno sciamano della civiltà preincaica Lambayeque.

Gli studi degli archeologi hanno rivelato che anche le ossa del curandero (curatore) sono antiche, datandole intorno al 1200. A confermare le tesi riguardanti questo luogo di sepoltura nella valle delle Piramidi di Tùcume, a nord della costa peruviana, furono altri vasi, una brocca a forma di globo e un bastone simile ad uno scettro.

Ma cos’è innanzitutto lo sciamanismo o chamanismo in America Latina? Si tratta di una pratica religiosa sviluppatasi prima di qualsiasi religione organizzata, poi marginalizzata attraverso l’espansione dei monoteismi. È anche il più antico sistema di cura da noi conosciuto. Presta molta attenzione ai mali psicosomatici: secondo i curanderos, infatti, le malattie sono causate da un disequilibrio nella triade uomo, cosmo, natura.

Nonostante sia ormai principalmente diffuso in America Latina, lo chamanismo nacque in Siberia, dove Ša di Šaman significa ‘sapere’: lo sciamano è dunque il saggio. Nella seconda metà del millennio, attraverso la colonizzazione, lo chamanismo è penetrato in America Latina; dove tuttora viene praticato in luoghi difficilmente accessibili in Bolivia, Colombia e soprattutto Perù.


La foresta amazzonica è uno dei tre ecosistemi del paese cui i sistemi di credo sono legati.

Qui i sistemi di credo sono legati ai tre ecosistemi del paese: l’Amazzonia (selva), l’Altipiano (montagne) e la Costa (deserto). Le erbe utilizzate dai curanderos dipendono dunque anche dall’ecosistema in cui si trovano.

Nell’Altipiano ad esempio, vengono utilizzate foglie di coca (“foglia sacra”), considerate un alimento spirituale che permette agli indigeni di vedere il futuro ed entrare in contatto con le divinità (tra cui la Pachamama, Madre Terra).

Le cure avvengono quindi attraverso alcune erbe (aloe, agave, cotone selvatico), attraverso le forze della natura e tramite il contatto con l’universo parallelo, dove si trovano gli spiriti. Non esistono però regole fisse per un trattamento, il curandero agisce secondo la sua intuizione: può anche far uso di canti, danze e strumenti musicali.

Per la rigenerazione energetica per esempio, esistono due tipi di cura: la purificazione con l’uovo e quella con il porcellino d’india. La prima consiste nel passare un uovo lungo il corpo del paziente per curare il malocchio, l’energia negativa o la “sindrome dello spavento” (mancanza di appetito, dolori a stomaco e schiena, depressione, febbre…). Alla fine del trattamento l’uovo è cotto e il paziente guarito. Noi la potremmo definire una semplice forma di autosuggestione, ma i peruviani assicurano che funziona anche sui neonati.


La purificazione col porcellino d’india: il piccolo animale viene passato sul corpo del paziente, per assorbire l’energia negativa.

La purificazione col porcellino d’india è altrettanto sorprendente: in questo caso è il piccolo animale a venir passato sul corpo del paziente, per assorbire l’energia negativa. Quest’assorbimento non solo causa la morte del porcellino, ma permette al curandero di identificare l’organo difettoso del paziente attraverso l’analisi degli organi dell’animale.

In Perù queste pratiche sono ‘normali’ come per noi chiamare il medico. Il curandero è un personaggio ammirato e fortemente rispettato: per diventarlo bisogna aver attraversato una grave crisi ed essere stati curati da un altro sciamano.

Anche se in Europa questo credo è poco conosciuto, alcuni concetti possono avere un significato anche per noi. Ad esempio che il malessere è causato sia dal mancato rispetto del nostro io psicofisico, sia dal rapporto scadente col nostro intorno sociale e naturale.

Secondo la comunità andina dei Kallawaya, le montagne, i laghi e il clima sono esseri viventi che possiedono casa, famiglia e costumi. Il curandero kalawaya Hilariòn spiega: “Per essere in buona salute, bisogna dar da mangiare alla montagna”.

 


INTRODUZIONE SULL’USO DI NECTANDRA MEMBRANACEA

Nectandra membranacea, che riceve il nome popolare di cannella bianca, è una pianta lauraceous dal Sud America. Le piante di questo genere sono stati utilizzati nel trattamento di diversi disturbi clinici sugli esseri umani (Silva-Filho, 2004). E 'stato dimostrato che le piante Frutti di Nectandra membranaceaNectandra hanno un potenziale analgesici, antinfiammatori, febbrifugo, ipotensivo e le attività energetiche e sono comunemente usati come solfato di berberina (Le Quesne et al., 1980, Silva-Filho, 2004). Nectandra inoltre è stato studiato come un possibile agente antitumorale e la presenza di neolignans è stato proposto come potenziale chemioterapici (Silva Filho-, 2004). estratti grezzi di Nectandra contengono alcaloidi e lignani come nectandrin A e B nectandrin nonché tannino, berberina e sipirine (Le Quesne et al., 1980). Alcuni autori hanno ipotizzato che i tannini giocano un ruolo importante in quanto composti antiossidanti nel scavenging dei radicali liberi (Fenglin et al., 2004). Slish et al. (1999) hanno riportato che un estratto di N. salicifolia ha una potente attività rilassante sulla muscolatura liscia vasale (Slish et al. 1999). I ricercatori di tutto il mondo concordano sul fatto che ampi studi clinici pre-sulla medicina di erbe sono importanti e urgenti, pre-studi clinici di alta qualità clinica e specialmente (Rotblat et al., 2002).

Radiofarmaci, chiamati radiobiocomplexes recentemente (Moreno et al., 2005), sono traccianti radioattivi utilizzati in medicina nucleare utile per studiare cambiamenti morfologici e fisiologici del flusso sanguigno, l'assorbimento e il metabolismo negli organi bersaglio (Chandra, 1998; Gomes et al., 2002) . L'incorporazione di un radionuclide in una formulazione farmacologica consente di determinare la biodisponibilità e siti di emissione di un farmaco (Hladik III et al., 1987; precoce e Sodee, 1996). Il tecnezio-99m (Tc99m) è stato ampiamente usato per etichettare radiobiocomplexes vari utilizzati in medicina nucleare principalmente in tomografia emissione di fotoni singoli (SPECT). Tc-99m presenta ottime caratteristiche fisiche, in quanto la sua emivita e fotonici di energia permettono di ottenere immagini ad alta efficienza con bassi dosaggi (Hladik III et al., 1987; precoce e Sodee, 1996). Radiobiocomplexes come pertecnetato di sodio (Na99mTc04) sono rivelatori largamente utilizzato per gli studi di scintigrafia principalmente per la tiroide, il cervello e lo stomaco. Na99mTc04 è stato utilizzato anche per etichettare i componenti del sangue (Hladik III et al, 1987; precoce e Sodee, 1996; Moreno et al., 2004; Saha, 2004).

Gli studi hanno dimostrato che molti prodotti naturali e sintetici possono influenzare la biodisponibilità di radiobiocomplexes (Dire et al., 2003; Gomes et al., 2002, Capriles et al., 2002; Moreno et al., 2005, Jankovic e Djokic, 2005) . E 'stato osservato con le melanzane, chayotte e Ginkgo biloba estratto (Dire et al., 2003; Capriles et al., 2002; Moreno et al., 2005).

Considerando che i meccanismi di azione alla base di numerosi estratti di piante rimangono sconosciuti e che ci sono persone che utilizzano N. membranacea che potrebbe richiedere una procedura di medicina nucleare, abbiamo deciso di valutare l'effetto di una N. membranacea estratto sulla biodisponibilità del Na99mTc04 radiobiocomplex utilizzando topi come modello sperimentale.

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 02 Agosto 2010 11:21  
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