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Lezione del 25 febbraio 2009
Scondo Goethe, la natura, dominata da una forza creativa unitaria, è soggetta a una continua "metamorfosi" guidata da una programmata armonia
che si rivela anche nel più piccolo ente individuale. La metamorfosi naturale va intesa come un divenire spirituale mosso da due tendenze opposte ("concentrazione" ed "espansione") e dall'universale "legge dell'accrescimento". Per questo, nelle sue assidue osservazioni naturalistiche, Goethe cerca la traccia e la riprova della "pianta originaria" e dell'"animale originario" (La metamorfosi delle piante, 1790; Formazione e trasformazione della natura organica, 1807).
La sua polemica contro il meccanicismo si esprime nella visione globale della natura e dell'uomo, fondata sull'esperienza dei cinque sensi del corpo umano: "il più grande e il più esatto apparecchio fisico" di cui lo studio della natura possa giovarsi.
Thompson D'Arcy, naturalista di fama, asseriva:
«il biologo, come il filosofo impari a riconoscere che il tutto non è semplicemente la somma delle parti. L'organismo è molto più di questo. Non è un insieme affastellato di parti, ma una organizzazione di parti in mutua relazione, innestate l'una nell'altra in quello che Aristotele chiamava un singolo e indivisibile principio di unità . E questa non è una semplice concezione metafisica, ma in biologia è la verità fondamentale che è alla base della legge di compensazione [...] di Goethe» (T. W. D'Arcy, Crescita e forma, Boringhieri, 1969, pp. 2854)
Un discorso a parte richiede la Teoria dei Colori, in cui Goethe tratta del loro aspetto fisiologico, fisico, chimico, psicologico. Se per i suoi studi botanici e anatomici egli, ancora in vita, ebbe rilevanti e lusinghieri apprezzamenti dal mondo scientifico, per quelli sulla luce e i colori, a cui teneva moltissimo, ricevette una nutrita serie di aspre critiche dai fisici, sia contemporanei che posteriori.
Secondo il fisico inglese Newton, la cui teoria è ancora oggi accettata, la luce bianca risulta costituita da luci di diversi colori: da questo composto i colori possono essere separati mediante l'intervento di altri fattori.
Per Goethe questo era un assurdo in quanto, come ha osservato il prof. Heinrich Frieling, naturalista, pittore e studioso dei fenomeni cromatici, «ogni colore è più scuro della luce". Goethe riteneva invece che i colori nascessero dall'incontro tra l'opaco, o scuro, e il chiaro, la luce.