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Il giardino A. Hruska

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Giardino | Piante | terra

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All'inizio del Novecento il viennese Arturo Hruska, dentista degli zar e dei Savoia

Il giardino A. Hruska a Gardone riviera

La Fondazione André Heller offre tutto il mondo in un giardino: Boschetti di bambù, ruscelli, cascate e stagni, cactus e ninfee, orchidee e stelle alpine, felci, alberi secolari ed esotici. Un’armonia dove la natura si sposa con strutture artificiali, sculture contemporanee ed effetti scenografici sorprendenti. Un gioco di richiami e contrasti con le intuizioni di artisti quali Haring, Lichtenstein, Paladino, Novak, Schmoegner, Hirt. Paesaggi viventi creati dall’acqua, angoli di meditazione.

 

All'inizio del Novecento il viennese Arturo Hruska, dentista degli zar e dei Savoia, dei papi Pio XII e Giovanni XXII, di re Alberto del Belgio, nonchè naturalista e botanico, decise di stabilirvisi e di trasformare un terreno terrazzato di circa 10.000 mq in un prezioso giardino. Anni di lavoro e di studi hanno portato alla realizzazione di un opera di architettura paesaggistica dedicata alla natura di tutto il mondo, dove le collezioni botaniche sono conservate in ambienti accuratamente ricostruiti che rappresentano regioni del mondo diversissime tra loro, usufruendo di soluzioni idrauliche innovative e originali.

 

A dare un tocco inconfondibile al complesso parco è stato il "successore" di Arturo Hruska, l'artista multimediale e poliedrico André Heller, che ha acquistato la villa e il parco nel 1989 e li ha arricchiti con sculture di artisti contemporanei di fama mondiale, fra i quali Keith Haring, Roy Lichtenstein e Mimmo Paladino
Al centro dell'area vi è la ricostruzione di un giardino alpino fatto di balze, gole e crepacci che rese celebre il parco e il suo ideatore per l'accuratezza e lo scenografico effetto finale, scaturito dall'utilizzo di pietre dolomitiche che fingono guglie rosseggianti. L'area raccoglie specie provenienti da Alpi, Pirenei, Himalaya, Canada, Australia e Mato Grosso.

 

Tutt'intorno si aprono mondi esotici dove alla rappresentazione della flora si accompagnano richiami alle culture millenarie di luoghi lontani: porte cinesi, statue del Buddha e di Ganesh, la divinità indù dalla testa di elefante, giochi d'acqua zen e laghetti con gigantesche carpe Kois, oggetto di culto presso il popolo giapponese. 
All'Asia orientale è dedicata la bambusaia, che ospita diverse specie fra cui la Phillostachys nigra, dalle tipiche canne di colore nero lucente, su un tappeto di Ruscus lanceolata e aspidistra. Ancora dall'Oriente proviene l'albero della canfora e un esemplare particolarmente degno di menzione per la sua unicità: la Metasequoia glyptostroboides, originata da semi vecchi di 13 milioni di anni, ritrovati nel 1945 in Cina in un giacimento di carbon fossile.

 

Le regioni subtropicali sono rappresentate da oltre cento specie di succulente e da una collezione di eucalipti tra i quali l'Eucaliptus citriodora dalle tipiche foglie stropicciate, il cui forte aroma si diffonde nell'aria.
Alti alberi chiudono il giardino isolandolo dall'esterno e tutto concorre a rappresentare un unicum armonico, dove l'acqua si ripropone come una costante multiforme di laghetti ricoperti da ninfee e fior di loto, ruscelli e cascate, specchi dove si riflettono colori, dolce musica che accompagna il visitatore lungo un sorprendente percorso.








Un video del giardino  A. Hruska a Gardone riviera

Ultimo aggiornamento Giovedì 05 Maggio 2016 16:49  

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