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Leggere sui profumi - ODORI. G. De Martino

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essenza | profumo

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Indice
Leggere sui profumi
ODORI. G. De Martino
STORIA DI UN NASO. L.Tonatto
LA MAGA DELLE SPEZIE. C. B. Divakaruni
Tutte le pagine


Brani scelti dal Libro

Gianni De Martino

Odori. Entrate in contatto con il quinto senso,
coll. "Urra, la metamorfosi consapevole", Apogeo, Milano, 1997.

Non tutti hanno lo stesso naso 

Tutti abbiamo vissuto una vita, forse molte vite, disseminate di avvenimenti piacevoli o spiacevoli, associati a sensazioni fra le quali anche quelle chimiche come il sapore e l'odore. La sensazione che porta al disgusto non è però semplicemente meccanica o innata, ma nasconde un'altra dimensione: quella delle esperienze acquisite per motivi psicologici, psicoanalitici o anche culturali. Un americano storcerebbe il naso davanti a formaggi come il roquefort, adorato dai francesi. E non a tutti gli europei piacciono i rognoni con quel loro tipico sentore ammoniacale che anche allorché vengono serviti in grandi ristoranti sentono il gabinetto di lusso. Ad alcuni piace la cipolla, altri ne detestano l'odore. Lo stesso accade con l'aglio, e anche con altri odori e sapori non necessariamente forti e penetranti.

Nella valutazione del gusto o del disgusto molto dipende dalle diverse culture e abitudini acquisite e, in parte, anche dalla quantità di costituenti in una miscela, per esempio l'eugenolo è gradevole fino a che non diventa spiacevole a concentrazioni elevate. A grande distanza, l'odore della carogna di un cane morto può sembrare odore di biancospino, e sostanze di origine animale molto gradevoli a piccole dosi come lo zibetto estratto dalle ghiandole anali della viverride possono appestare e far sanguinare il naso se molto concentrate.

Naturalmente nella grande maggioranza delle situazioni ecologiche non ci si trova in presenza di estratti di tal genere (usati come basi in profumeria fine) o di sostanze pure, ed è eccezionale dover riconoscere un'essenza molecolare unica. In genere, in natura, l'informazione unica è fornita da una mescolanza di diversi odori che può essere relativamente semplice o estremamente complessa.

Igiene e pregiudizio 

Nella nostra civiltà il disgusto è associato agli odori corporei, anche di un corpo sano, semplicemente a causa delle sue funzioni e dei suoi prodotti. L'adulto medio, medio-europeo, che non si ribella all'oscenità delle esalazioni velenose delle automobili e delle ciminiere, è oggi in grande fregola di pulizia. Pulizia «intima», naturalmente, mentre magari in piazza si levano i gas lacrimogeni della polizia armata contro gli inermi ragazzi dei centri sociali autogestiti e anti proibizionisti accusati di essere «sporchi». Cos'è più «osceno»? La maggioranza dei cittadini in fregola di pulizia (e quindi anche di polizia) difficilmente tollera odori estranei, non sgradevoli di per sé ma semplicemente estranei. L'odore del cuscus, per esempio, che delizia le narici del cosiddetto extracomunitario, soprattutto se vi si mescola l'odore grato dei peperoni farciti, può facilmente gettare nel panico un intero condominio di Milano. Gli stessi cittadini pronti a giurare sul «puzzo» del vicino di casa dalle abitudini alimentari diverse, si tapperebbe il naso in vicinanza di concimi di origine animale, mentre per chi vive o ha vissuto felicemente in campagna l'odore di letame non è sgradevole, ma può persino essere piacevole.



Ultimo aggiornamento Lunedì 01 Novembre 2010 15:25  

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